Un progetto di archeoterapia
Dal 2008 il GAF ha collaborato per oltre un decennio con i servizi di salute mentale dell’Azienda USL di Ferrara, coinvolgendo in un progetto di archeoterapia, un gruppo di pazienti del centro socio riabilitativo “Il Convento” di San Bartolo. Si è trattato di un vero e proprio percorso di riabilitazione e socializzazione per disabili psichici, che ha coinvolto per gli aspetti medico scientifici personale qualificato dei Servizi di Salute Mentale, in particolare il Prof. Roberto Boccalon (psichiatra, psicoterapeuta, già docente dell’Università di Ferrara e direttore dell’Istituto di Psicoterapia Espressiva di Bologna), con la supervisione per gli aspetti archeologici della dott.ssa Caterina Cornelio, già direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara e con il supporto dei soci volontari del GAF che hanno affiancato gli operatori.
Il laboratorio di archeoterapia è stato un autentico lavoro di archeologia, prezioso e stimolante, unico nel suo genere in Italia, che ha raccolto fin dal 2011 la positiva valutazione del Ministero per i Beni Culturali, per la sua originalità e concretezza, oltre che per l’alto valore sociale. Questa esperienza ha permesso ai partecipanti di essere soggetti attivi, artefici di un lavoro di équipe. Lavorando fianco a fianco con i volontari del GAF il “mettere insieme i cocci” è diventato per i pazienti metafora di un possibile percorso di recupero che ha aperto canali di comunicazione inaspettati. A San Bartolo, grazie al laboratorio allestito dal GAF è stata setacciata terra di scavo, si sono lavati e catalogati reperti; dal 2011, si è poi passati alla riproduzione di varie tipologie di mosaici pavimentali romani, secondo schemi iconografici rinvenuti nelle ville rustiche esistenti in Emilia Romagna. Proprio il laboratorio di mosaico è stato il fulcro della mostra itinerante “Mettiamo Insieme i Cocci”, che è stata esposta in diversi comuni del ferrarese ed anche altrove. Questa esperienza ha avuto nel 2012 grande risonanza sui media nazionali, prima con un ampio reportage giornalistico sul settimanale Visto, poi con la partecipazione alla trasmissione TV Uno mattina estate. Sono state numerose le occasioni di eventi creati attorno a questo progetto nel corso degli anni: dal 19 maggio al 4 giugno 2017, i mosaici più significativi della vasta produzione laboratoriale, sono stati esposti al Museo Archeologico Nazionale ed in quel contesto si è tenuto il convegno “Mettiamo insieme i cocci: un progetto di archeo-terapia: riflessioni e prospettive” che ha ricevuto l’encomio da parte del Ministero dei Beni Culturali. Nel febbraio 2019 infine si è tenuto all’interno del Convento di San Bartolo l’evento “Mosaici in libertà”, che ha visto la partecipazione di numerosi cittadini e associazioni del territorio; i presenti a fronte di una modesta elargizione liberale, hanno avuto l’opportunità di sostenere il progetto mediante l’acquisizione di uno dei mosaici realizzati dagli ospiti.
Questo progetto, di grande valore sociale, a causa della pandemia di Covid-19, nel 2020 è stato sospeso dal Servizio AUSL per ragioni sanitare e non più ripreso; tuttavia è nostra intenzione non disperdere il patrimonio di esperienze acquisite nel campo del sociale e della disabilità, stiamo pertanto valutando la possibilità di predisporre nuovi progetti da proporre ad altre associazioni del territorio impegnate in questo campo.